Durante una notte di tempesta, l’11 dicembre 1916 alle 21,30 circa, la regia nave da battaglia Regina Margherita urtava due mine scomparendo misteriosamente all’uscita della Baia di Valona (Albania), tra l’Isola di Saseno e Punta Linguetta. L’affondamento portò con sé 671 marinai e causò importanti conseguenze nei vertici della Regia Marina e nella strategia di condotta nella guerra navale. I nostri comandi supposero un urto accidentale contro ordigni dello sbarramento difensivo, la Marina austro-ungarica accreditò l’affondamento al sommergibile posamine tedesco UC-14.
Alle 09,50 del 30 luglio u.s. , il relitto della regia Nave Regina Margherita è stato ritrovato dall’Instructor Trainer Cesare Balzi, l’impresa ha avuto luogo su impulso dell’Ambasciatore d’Italia a Tirana Dott. Attilio Massimo Iannucci ed in collaborazione con il console d’Italia a Valona Dott. Lorenzo Tomassoni, con il Comandante del 28° Gruppo Navale CV Alberto Fiorentino e con il sottoscritto.
A seguito di tale scoperta è stata organizzata una spedizione ufficiale IANTD al fine di produrre una documentazione video fotografica dell’importante relitto; la spedizione si è svolta dal 10 al 16 agosto u.s. con il patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Valona che ha curato con grande efficienza e professionalità i rapporti con le autorità albanesi.
Alle immersioni su questo relitto di enorme importanza storica hanno partecipato dieci istruttori e subacquei IANTD esperti nell’utilizzo di miscele trimix e nitrox e con competenze utili allo svolgimento dei compiti della spedizione; essi sono: Fabio Ruberti capo spedizione, Cesare Balzi vice-capo spedizione e organizzatore, Massimiliano Canossa video operatore, Carla Binelli responsabile organizzativa, Fabio Agostinelli responsabile sicurezza, Andrea Bolzoni fotografo,
Nicola Boninsegna fotografo, Michele Cocco subacqueo, Jacopo Ruberti subacqueo, Ilir Capuni subacqueo.
L’iniziativa è stata supportata dai Training Facility IANTD: Acquamarina di Marina di Pisa, Nautica MareDive di Verona, Hydromania di Trento, Polo Sub di Genova, Elba Diving Center di Marciana Marina e dalle ditte di equipaggiamento per la subacquea tecnica Acquamarina® e Dive Rite®.
La spedizione era composta da tre squadre operative con specifici obbiettivi d’immersione: una per gestione delle sicurezze, una di fotografi e videoperatore, una specificatamente dedicata alla Nave Ospedale Po, secondo relitto della spedizione, infatti a poca distanza dalla corazzata Regina Margherita giace questo altro importante reperto storico.
L’affondamento della Nave Ospedale Po, da parte di aerosiluranti inglesi il 14 marzo 1941, provocò grande risonanza, sia per la gravità del fatto che per la presenza a bordo di Edda Ciano Mussolini in qualità di crocerossina.
Lo svolgimento di una spedizione con immersioni tecniche atta a documentare un eccezionale ritrovamento, a breve distanza dallo stesso, di un relitto come quello della Regina Margherita è un fatto di rilievo, non solo per le enormi dimensioni della nave (13.427 tons. per oltre 138 mt. di lunghezza) e per la profondità operativa (70 mt.), ma anche per la necessità di trasportare sul luogo tutti gli equipaggiamenti ed i necessari supporti tecnici a causa della totale mancanza di infrastrutture, questo ha richiesto un grande impegno che tutti i componenti hanno affrontato, come
sempre, con passione e competenza. Il ritrovamento e la successiva spedizione hanno destato un enorme interesse in tutte le agenzie di stampa internazionale, trovando largo spazio su tutti i quotidiani nazionali nonché nella edizione del TG1 delle 20,00 di domenica 4 settembre u.s. .
Fabio Ruberti
Marina di Pisa 14 settembre 2005
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